
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, un annuncio che fece sussultare il cuore dei fan. Era il 2017 e Lucasfilm proclamava a gran voce che Rian Johnson, fresco del suo controverso ma coraggioso “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”, avrebbe avuto carta bianca per creare una nuova trilogia ambientata nell’universo di Star Wars. Non una semplice continuazione della saga degli Skywalker, ma qualcosa di completamente nuovo. Un’occasione per esplorare nuovi angoli della galassia, per raccontare storie mai sentite prima, senza i vincoli del passato. Un sogno? Forse. Perché oggi, a distanza di quasi un decennio, quella promessa suona come un’eco lontana, soffocata da mille altri progetti e dalle parole, ormai cariche di rassegnazione, dello stesso Johnson.
In una recente intervista concessa a The Independent, il regista ha confermato ciò che molti temevano, ma nessuno voleva davvero sentire: la sua trilogia di Star Wars non è più in programma. “Mi sto concentrando su altre cose. Certo, questo non esclude che la cosa potrebbe accadere in futuro. Se un giorno dovessi tornare nell’universo di Star Wars, sarei la persona più felice del mondo”, ha dichiarato. Parole gentili, piene di rispetto per quel mondo narrativo, ma che suonano come un addio non detto, un arrivederci che somiglia più a un “addio forse per sempre”.
È una dichiarazione diplomatica, certo. Ma chi conosce bene Johnson e ha seguito la sua carriera post-Star Wars — dai successi di Knives Out e del suo sequel Glass Onion, fino alla sua serie gialla Poker Face — sa che il regista è totalmente immerso in un altro tipo di universo narrativo. Quello del mistero, dell’intelligenza deduttiva, dei delitti da risolvere. Un mondo che, per quanto meno esplosivo di duelli con spade laser e cacce spaziali, sembra aver conquistato il suo cuore creativo.
E così, quella trilogia che avrebbe dovuto portarci in territori inesplorati, lontani dall’ombra ingombrante degli Skywalker, sembra essere stata archiviata. Forse per sempre. E non è difficile immaginare il perché: l’accoglienza divisa di Gli Ultimi Jedi, amatissimo da una parte del fandom e detestato con passione dall’altra, ha lasciato cicatrici profonde. Lucasfilm, nel frattempo, ha rimesso mano alla sua strategia, spingendo su nuove storie, nuove serie e nuovi film, come The Mandalorian & Grogu, atteso per il 22 maggio 2026, o la nuova trilogia prodotta da Simon Kinberg.
Star Wars non si è fermato, anzi. Ha cambiato pelle, ha esplorato nuove formule, ha preso vie più televisive e meno cinematografiche, ma non ha mai smesso di cercare di reinventarsi. Serie come Andor, applauditissima per il suo tono maturo e politico, hanno dimostrato che nella galassia lontana lontana c’è ancora tanto da dire, anche senza Jedi e Sith al centro del palco. E questo è un bene. Ma resta il rimpianto per ciò che poteva essere.Perché diciamolo: Rian Johnson, al netto delle controversie, aveva una visione. Una voce autoriale forte, capace di mettere in discussione il mito, di decostruire per ricostruire. Il suo approccio a Star Wars non è stato tiepido, né convenzionale. E proprio per questo sarebbe stato affascinante vedere cosa avrebbe fatto con totale libertà narrativa, lontano dai nodi della continuity principale. Una galassia alternativa, dove ogni personaggio sarebbe stato nuovo, ogni pianeta una scoperta, ogni storia una sorpresa.
Ma, realisticamente, quel treno potrebbe essere passato. Non per mancanza di talento o interesse, ma per pura e semplice evoluzione degli eventi. Johnson ha nuove storie da raccontare, Lucasfilm nuovi autori da lanciare, e lo spazio per una nuova trilogia è sempre più affollato. Il tempo, in fondo, è il vero Signore dei Sith.
Eppure, in un angolo della galassia — magari in quella nebulosa nostalgia che ogni fan di Star Wars conosce bene — resta viva la speranza. Perché in questo universo narrativo, nulla è mai davvero perduto. Le storie possono tornare, i personaggi riemergere, i progetti riaccendersi. E chissà, forse un giorno vedremo davvero il nome di Rian Johnson sui titoli di testa di un nuovo Star Wars. Magari sarà un altro tempo. Un’altra galassia. Ma la Forza, si sa, sa essere sorprendente.
E voi cosa ne pensate? Avreste voluto vedere la trilogia di Rian Johnson prendere vita? Oppure pensate che la saga debba continuare a esplorare altri orizzonti? Raccontatecelo nei commenti e condividete questo articolo sui vostri social: la galassia di CorriereNerd.it è sempre pronta ad accogliere nuove voci nella discussione!
L’articolo La trilogia di Rian Johnson è (quasi) un ricordo: cosa resta del suo Star Wars dimenticato proviene da CorriereNerd.it.