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Addio a Saverio Indrio, voce d’autore dell’immaginario collettivo nerd

Ci sono voci che non solo raccontano storie, ma diventano parte di esse. Voci che attraversano epoche, generazioni, mondi fantastici e universi lontani, sedimentandosi nella memoria con una forza emotiva che supera il semplice suono. Saverio Maria Indrio era una di queste voci. Un artista poliedrico, raffinato, appassionato. E oggi, con profonda tristezza, ci ritroviamo a dirgli addio. Il celebre doppiatore, direttore del doppiaggio, attore e narratore si è spento a Roma nella notte del 30 giugno 2025, all’età di 61 anni. Una notizia che ha scosso il cuore di tutta la comunità nerd, geek e otaku italiana.

A darne l’annuncio è stata Yamato Video, casa editrice storica di anime e animazione giapponese nel nostro Paese, con un post sui social che ha immediatamente acceso un’ondata di ricordi, gratitudine e commozione. Le cause della morte non sono state rese note, ma ciò che resta è il segno profondo lasciato da una carriera densa di interpretazioni memorabili.

Una voce tra le stelle: la carriera tra cinema, serie e animazione

Saverio Indrio non è stato solo un doppiatore: è stato un interprete dell’anima dei personaggi, un architetto del suono emotivo, un compagno di viaggio invisibile per milioni di spettatori. La sua voce ha accompagnato le avventure di eroi e antieroi, divi hollywoodiani e creature fantastiche, attraversando con naturalezza i mondi del cinema, della televisione, dei videogiochi e dell’animazione.

Tra i suoi ruoli più celebri spicca quello di Dwayne “The Rock” Johnson, a cui ha prestato la voce per oltre un decennio, in film come Jumanji: Welcome to the Jungle, Fast & Furious, Hercules, Black Adam e Red Notice. Un timbro possente, carismatico, perfetto per incarnare l’energia esplosiva e l’umanità sotto pelle del gigante buono del cinema d’azione. Ma non solo. Indrio è stato anche la voce del burbero ma leale Joshamee Gibbs nei Pirati dei Caraibi, del diplomatico Bail Organa nella saga di Star Wars, e del biologo estremo Jeremy Wade in River Monsters, docu-serie culto su Discovery e Dmax. E poi, ancora, un lungo viaggio nei meandri della televisione con ruoli incisivi in serie come Shameless (William H. Macy), Young Rock, Obi-Wan Kenobi, NCIS, Sex Education, Peaky Blinders e tantissime altre. Una presenza costante, riconoscibile anche senza volto, che ha saputo costruire legami emotivi profondi con gli spettatori.

Un ponte tra mondi: anime, cartoon e doppiaggio videoludico

Il mondo dell’animazione deve tantissimo a Saverio Indrio. Nei cartoni animati e negli anime la sua voce è diventata un faro, una guida, una garanzia. Era lui il Sindaco Quimby ne I Simpson, Mr. Satan nei film di Dragon Ball della prima edizione italiana, Devimon in Digimon Adventure, Keith Shadis ne L’attacco dei Giganti, Takeshi Ooi in Death Note, Zekua Melon in Fairy Tail, Re degli Abissi in One Punch Man. E che dire di James Sullivan in Monsters University e Monsters & Co. La serie, di Obelix in Asterix e il Regno degli Dei, o di Baileywick in Sofia la Principessa? Il suo talento non conosceva confini di genere né di target: sapeva emozionare grandi e piccoli, con registri comici, drammatici, avventurosi, dark. Anche il mondo videoludico ha beneficiato della sua arte. Ha doppiato personaggi iconici in giochi come Cyberpunk 2077 (Crispin Weyland), Final Fantasy XVI, Star Wars Jedi: Survivor, Horizon Forbidden West, Fortnite e Disney Illusion Island, contribuendo a dare tridimensionalità e verità ai protagonisti digitali che animano le nostre console.

Il teatro, le origini, la passione che attraversa tutto

Indrio era nato a Taranto nel 1963. Aveva cominciato la sua carriera come chitarrista classico, ma ben presto la passione per il teatro lo aveva portato a frequentare La Bottega del Teatro diretta da Guglielmo Ferraiola. Palcoscenico dopo palcoscenico, aveva affinato una sensibilità interpretativa profonda, cimentandosi in testi di Pirandello, Čechov, Oscar Wilde, Gianni Rodari, Dario Fo. Un background che lo avrebbe reso un doppiatore eccezionalmente versatile, capace di cogliere e restituire le sfumature psicologiche anche nei personaggi più brevi o “di passaggio”.

In fondo, ogni personaggio per lui era importante. Ogni voce meritava attenzione, rispetto, profondità. Questa era forse la sua cifra più distintiva: l’umiltà con cui affrontava anche i ruoli minori, sapendo che per lo spettatore ogni parola è un potenziale ricordo.

Una voce che non si spegne

La scomparsa di Saverio Indrio lascia un vuoto profondo nel mondo del doppiaggio italiano, ma anche nel cuore di chi ama le storie, i personaggi, le emozioni filtrate attraverso la magia della voce. La sua arte ha contribuito a definire l’immaginario collettivo di intere generazioni di appassionati di cinema, serie TV, cartoni animati e videogiochi. La sua voce resterà viva, impressa in decine e decine di opere che continueremo a vedere, rivedere, amare.

In un’epoca in cui le voci si confondono e si perdono, quella di Saverio Indrio rimane distinta, riconoscibile, amata. Un vero maestro del doppiaggio, un professionista generoso, un artista che ha saputo rendere indimenticabili mondi e personaggi.

Grazie, Saverio, per la tua voce. Per averci fatto viaggiare nei regni della fantasia, nelle galassie lontane, nei fondali dei documentari, nelle pieghe più intime delle emozioni. Che la terra ti sia lieve, e che il tuo eco continui a risuonare nei cuori degli appassionati, nei dialoghi che conosciamo a memoria, nei ricordi che ci hai aiutato a costruire.

E voi, amici nerd, geek, fan di anime e cinefili incalliti: quale personaggio doppiato da Saverio Indrio vi è rimasto più nel cuore? Quale sua interpretazione vi ha emozionato di più? Raccontatecelo nei commenti qui sotto o condividete l’articolo sui vostri social per rendere omaggio a una delle voci più belle del nostro immaginario. Perché le grandi voci non muoiono mai. Vivono dentro di noi.

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