
Un ritorno galattico per il film che ha cambiato per sempre la storia del cinema nerd! Sembrava impossibile, e invece è successo. Forse Mustafar si è congelato, o magari la Forza ha deciso di fare un regalo ai fan di vecchia data: Star Wars Episodio IV nella sua versione originale del 1977 — sì, quella davvero originale, il film che abbiamo amato e chiamato per anni semplicemente “Guerre Stellari” priva di aggiunte digitali, Jabba CGI e Greedo che spara per primo — tornerà sul grande schermo. È la prima volta in quasi mezzo secolo. Secondo The Hollywood Reporter, l’evento epocale avverrà a giugno durante il Film on Film Festival organizzato dal British Film Institute, che aprirà proprio con la proiezione di questa rarissima pellicola Technicolor. Per intenderci: l’ultima volta che questa copia è stata mostrata in sala risale al dicembre 1978. Da allora, silenzio cosmico. E adesso, dopo ben 47 anni, eccola pronta a illuminare nuovamente lo schermo.
Ora, qualcuno potrebbe obiettare: “Ma come 47 anni? L’ultima volta che ho visto Star Wars così com’era era nel ’95!” Eh no, amici padawan: quelle VHS promosse come “l’ultima occasione per vedere la trilogia originale” non erano affatto le versioni originali. George Lucas aveva già iniziato a modificare il suono, i dialoghi, persino il mitico crawl iniziale: “Episodio IV: Una nuova Speranza” è stato aggiunto solo nel 1981, dopo l’uscita di L’Impero Colpisce Ancorea.
George Lucas contro… George Lucas?
E qui entriamo nel cuore della questione: George Lucas ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la sua creatura. Per lui, la versione uscita nel ’77 era un “lavoro incompleto”, un bozzetto. Lo ha detto chiaramente in più interviste:
“La Special Edition è quella che volevo davvero far uscire. L’altra è su VHS, se proprio la volete. Non spenderò milioni per restaurarla, perché per me non esiste più.”
Un’affermazione che fa male, soprattutto a chi si è innamorato proprio di quel “film incompleto”. Ma è anche difficile non comprendere il suo punto di vista: Lucas ha sempre visto Star Wars come un’opera in evoluzione, un organismo vivo da perfezionare col tempo. È stato bersagliato di critiche per ogni cambiamento, e se deve essere criticato, vuole almeno esserlo per la sua visione definitiva.
Tuttavia, da fan e da giornalista nerd, non posso fare a meno di sottolineare che questa versione del ’77 ha un valore storico e culturale inestimabile. È il film che ha fatto esplodere la space opera al cinema, che ha ispirato generazioni di registi, scrittori, artisti e sognatori. È il vero inizio del mito, con tutti i suoi limiti tecnici e narrativi. È l’epopea che ha catturato l’immaginario collettivo prima che l’effetto digitale cominciasse a rimaneggiare ogni fotogramma.
Una galassia divisa
Negli anni, la community di Star Wars si è spaccata tra chi apprezza la “visione aggiornata” di Lucas (e sì, alcune scene effettivamente migliorano, come la battaglia nel canale della Morte Nera) e chi considera sacra la versione originale. E poi c’è il famigerato episodio di Greedo che spara per primo, che ancora oggi alimenta discussioni infinite nei forum, alle convention e persino a tavola durante le cene in famiglia.
La proiezione al BFI sarà un evento unico non solo per i fan britannici, ma per tutti noi. È il segnale che, forse, qualcosa sta cambiando. Che la Lucasfilm — ora proprietà Disney — possa concedere più spazio al passato, pur continuando a costruire il futuro. Magari è un esperimento, un test per vedere quanto interesse c’è ancora per queste “reliquie” cinematografiche. Magari è solo un’eccezione. Ma il fatto stesso che accada è un piccolo miracolo nerd.
George Lucas: genio, visionario… e contraddittorio
È impossibile parlare di questa notizia senza riflettere sulla figura titanica e controversa di George Lucas. L’uomo che ha inventato un universo, che ha trasformato il merchandising in un’arte e che ha rivoluzionato gli effetti speciali. Ma anche l’uomo che ha riscritto la propria opera tante volte da disorientare anche i fan più fedeli.Lucas è un artista che non ha mai voluto lasciare la sua opera “imperfetta”, e questo lo rende sia ammirabile che, a volte, frustrante. Ma senza di lui, senza il suo immaginario, le sue intuizioni (e anche i suoi errori), Star Wars non esisterebbe. Forse è davvero come dice lui: abbiamo amato un’opera incompleta. Ma forse è proprio in quella imperfezione che stava la sua grandezza.
In un’epoca in cui tutto viene restaurato, rifatto e filtrato, vedere il vero Guerre Stellari sul grande schermo sarà un’esperienza potente, quasi mistica. Non solo un tuffo nella nostalgia, ma un’occasione per riscoprire il film che ha fatto sognare il mondo, così com’era stato pensato nel 1977, prima di ogni aggiornamento, CGI o rimaneggiamento.
Speriamo che questa proiezione non resti un evento isolato, ma l’inizio di una nuova apertura verso il patrimonio cinematografico originale della saga. Che la Forza sia con chi custodisce la memoria… e con chi decide di condividerla.
L’articolo Guerre Stellari: la versione originale non alterata torna al cinema dopo 47 anni proviene da CorriereNerd.it.