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La Vendetta dei Sith: 20 anni dopo, la trilogia prequel di Star Wars è più fiorente che mai

Ad oggi, con un box office temporaneamente stimato a 52.5 milioni di dollari, il rilascio de La Vendetta dei Sith al cinema per il ventesimo anniversario rappresenta un record di incassi storico. Una fetta di pubblico cresciuta appena in tempo, o in differita, con questi film, ha finalmente potuto vivere un’esperienza unica nel suo genere. Abbiamo, come generazione, vissuto un’esperienza unica nel suo genere. Ma non sono solo i numeri a farla da padrone, ripercorriamo insieme il contesto in cui il film, e la Trilogia Prequel in generale, hanno ritrovato terreno fertile su cui fiorire.


Cosa ha reso La Vendetta dei Sith indimenticabile nel 2025?

Poster per il 20esimo anniversario de La Vendetta dei Sith

All’epoca del rilascio, nel – non tanto lontano – 2005, La Vendetta dei Sith ricevette delle critiche miste: in generale considerato il miglior film della Trilogia Prequel, c’è chi lo ha difeso a spada tratta e chi continuava a sottolinearne difetti (tra recitazione, storia ed effetti speciali) che non mantenevano il passo con la Trilogia Originale. Quest’ultima, ancora poco più di venti anni prima – un numero ricorrente – aveva creato uno spartiacque nel modo di fare cinema nella storia.

Negli anni, La Vendetta dei Sith è riuscita a cristalizzare il suo ruolo nella storia. Per il pubblico più giovane, resta un film divertente e ricco di azione, con battaglie coreografate minuziosamente ed effetti speciali realistici e che reggono la prova del tempo, anche paragonandoli a film più recenti.

Per il pubblico adulto – o per quel pubblico giovane che crescerà, ed è cresciuto, negli anni – sono presenti dei temi universali e quanto mai attuali nello scenario odierno. La sete di potere e la conseguente corruzione, la mancanza di comunicazione e l’orgoglio che, se non messi da parte, causano un precipitare tragico e rapidissimo degli eventi, la perdita dell’innocenza raggiungendo l’età adulta e il peso delle aspettative altrui, ed infine il sacrificio del proprio benessere personale per un bene superiore – anche se intangibile e remoto nel breve termine.

Per molti della nostra generazione, La Vendetta dei Sith è la fine, ed allo stesso tempo l’inizio. Le prime scoperte riguardanti la Saga, il recupero dei film precedenti, ed infine l’amore che sboccia. La visione al cinema dopo 20 anni non può non far emergere anche una componente emotiva piuttosto importante. E’ come se, sul sedile della sala accanto al nostro, fosse presente la nostra versione più piccola che, in parallelo, guarda la pellicola per la prima volta accanto a noi.

La Vendetta dei Sith e la Trilogia Prequel: cosa è cambiato in 20 anni

Il pubblico di cui parlavamo giusto poco fa, nel 2005, era composto da giovani e adulti prevalentemente cresciuti negli anni ’80, all’apice della storia di Luke Skywalker. A fronte delle critiche anche agli stessi attori che facevano parte della Trilogia Prequel, George Lucas fu il primo a dire di non preoccuparsi e di dare tempo al tempo.

E Lucas è stato un visionario per tantissimi aspetti, e questo non è da meno. A distanza di 20 anni, la Trilogia Prequel è caratterizzata da tanti elementi unici che la rendono, a suo modo, un pilastro. Quella generazione per cui Lucas richiedeva un po’ di tempo è cresciuta, e finalmente ha potuto dire “la sua” su questi film. Ha dato lustro agli attori che hanno partecipato alla creazione di questi film, ribaltando una situazione – a volte anche rischiosa – gonfiata dai loro predecessori solo qualche anno prima.

Scena tratta da La Vendetta dei Sith

Il periodo delle Guerre dei Cloni, inoltre, è un periodo estremamente interessante da un punto di vista di contenuti e di omogeneità della narrazione – naturalmente le eccezioni esistono sempre. Già ben prima della distinzione tra Canone e Legends, i prodotti extra-cinematografici sono caratterizzati da una linearità cronologica, a differenza di quelli anni ’80 che colmano un vuoto economico tra un film e l’altro e che mantengono una linearità solo se si tratta dello stesso “brand” (stessa serie, stessa saga di libri) lasciando poi solo alcuni elementi standardizzati – se occorrono – nei prodotti successivi.

Ed è in questa linearità che trovano terreno fertile il sottobosco criminale, la lore sui cacciatori di taglie e la Guerra dei Cloni stessa. Silenziosamente, la Trilogia Prequel ha costruito una cornice solida attorno a sé che ha raccolto un nutrito manipolo di fan che è affezionato a certi personaggi, a certe sottotrame e che aggiungono valore a quanto raccontato su grande schermo, rendendo la storia ancora più drammatica e avvincente.

E non c’è da stupirsi che è grazie a questo impegno costante che continua ad essere prodotto materiale attorno a quel periodo storico, le sale sono piene, si parla di record di incassi e il pubblico alle varie fiere e Celebrations è in visibilio. Un circolo virtuoso a cui la Trilogia Originale ha posto le basi e con gli anni ne ha positivamente lasciato il passo, e che la Trilogia Sequel non è purtroppo riuscita ad eguagliare.

In Italia, purtroppo, La Vendetta dei Sith non è stata trasmessa al cinema. Noi stessi siamo riusciti a vederla soltanto all’estero, ad esempio in Svizzera o in Inghilterra. E voi, siete riusciti a fare una piccola trasferta all’estero? Quali sono state le vostre impressioni?

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