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LEGO Star Wars: la Morte Nera da 1.000 dollari che sconvolge i fan

Ammettiamolo: quando credevamo di aver visto tutto nel mondo del collezionismo nerd, LEGO ci ha…

 

Ammettiamolo: quando credevamo di aver visto tutto nel mondo del collezionismo nerd, LEGO ci ha colpito con un colpo di turboblaster al petto. La voce circolava da mesi come un sussurro nelle cantine degli appassionati, un sussurro che suonava troppo esagerato per essere vero. Una nuova Morte Nera, dicevano. Più grande, più complessa, più assurda di qualunque altra mai realizzata. E adesso che l’annuncio è ufficiale, l’incredulità lascia spazio a un misto di euforia e sgomento: la Morte Nera LEGO più imponente della storia sta per arrivare, e lo farà con un prezzo che segna un record assoluto, rasentando la follia. Parliamo di mille dollari. Mille. Dollari. Per un set di mattoncini.

Chiunque abbia mai sfogliato un catalogo LEGO Star Wars sa che la linea ha sempre giocato a fare le cose in grande. Dal Millennium Falcon da 7.541 pezzi che troneggia come un’astronave da esposizione, alla Tantive IV o all’AT-AT che hanno fatto tremare i portafogli di migliaia di collezionisti. Ma questa volta l’asticella è stata spinta talmente in alto da sembrare irraggiungibile: 9.023 pezzi per costruire il pianeta-arma più iconico della saga, dimensioni tali da far sembrare microscopico qualsiasi precedente modello e un design pensato non per essere montato e riposto, ma per dominare lo spazio vitale di chi lo acquista. La nuova Morte Nera LEGO è alta oltre 52 centimetri, larga quasi mezzo metro e profonda quanto basta per farvi ripensare a dove mettere la libreria. È letteralmente una luna, non un set da scaffale.

Ed è qui che la faccenda si fa quasi mistica. Non ci troviamo davanti a un semplice modellino, ma a un’opera che si propone come sintesi di tre film. Nelle sue sezioni interne prende vita un mosaico di scene leggendarie: la sala del trono di Palpatine con la sua finestra panoramica, il compattatore di rifiuti pronto a schiacciare i nostri eroi, la cella di Leia, la cabina di controllo del raggio traente, l’hangar della navetta imperiale. È come camminare in miniatura dentro Una nuova speranza, Il ritorno dello Jedi e perfino Rogue One, con dettagli che sembrano urlare nostalgia e allo stesso tempo regalare nuove possibilità di gioco e di esposizione.

Ma non è finita, perché la stazione da battaglia arriva accompagnata da un esercito in miniatura che ha dell’incredibile: trentotto personaggi. Non un gruppo, non una manciata, ma una folla di minifigure tra cui due versioni di Luke, Han, Leia, Chewbacca, i droidi, Darth Vader, Palpatine e persino Orson Krennic. È come avere la saga intera racchiusa in pochi centimetri di plastica. E sì, tra questi piccoli protagonisti si nasconde anche l’assurdo easter egg dello stormtrooper nella vasca idromassaggio, direttamente dai videogiochi LEGO. Un dettaglio che grida con forza che questo set non è solo un tributo al mito, ma anche un compendio della cultura pop nata attorno a Star Wars.

Ovviamente il prezzo non poteva che essere un’altra leggenda. Novecentonovantanove dollari e novantanove centesimi. Il numero sembra una presa in giro, un artificio psicologico che ci lascia credere di non aver oltrepassato il muro dei mille. Ma il risultato non cambia: siamo davanti al set LEGO più costoso di sempre, il primo a raggiungere quella soglia mitica che finora apparteneva soltanto all’immaginazione. Per i membri del programma LEGO Insiders, la data magica sarà il primo ottobre, con accesso anticipato; tutti gli altri dovranno attendere il quattro dello stesso mese per mettere le mani sul mostro di mattoncini. E come se non bastasse, chi effettuerà l’acquisto entro il sette riceverà in omaggio un TIE Fighter con supporto da hangar, un regalo che sembra quasi ironico, considerando che per una volta i caccia imperiali usciranno in tempo.

E allora ci si ferma a riflettere. Perché? Perché proprio ora? La risposta è scritta tra le righe: LEGO non sta solo vendendo un set, ma sta ridefinendo il concetto stesso di collezionismo nerd. La Morte Nera da mille dollari non è un giocattolo, è una dichiarazione. È l’oggetto che segna un confine, il momento in cui il mattoncino diventa statua, opera, reliquia. È un gesto di arroganza imperiale tanto quanto lo era la vera Morte Nera: una struttura smisurata, fuori scala, pensata per imporsi e lasciare il segno. Chi deciderà di portarsela a casa non acquisterà solo plastica, ma un simbolo, un frammento di un immaginario che da quasi cinquant’anni domina il nostro modo di sognare.

Certo, il dibattito è inevitabile. Mille dollari sono il confine tra passione e follia, tra amore e sacrificio. Con la stessa cifra si può comprare una console di nuova generazione o un viaggio. Ma è proprio questo il punto: il collezionismo non è mai stato razionale. È sempre stato un atto di fede. E in questo caso, la fede è nel potere dell’Impero e nella magia di una saga che non smette di crescere.

La domanda, quindi, non è se questa Morte Nera meriti di essere acquistata. La vera domanda è: siamo pronti a sacrificare spazio, denaro e forse anche un po’ di dignità pur di avere l’arma definitiva del cinema a portata di mano? Perché una cosa è certa: la Forza non è mai stata così costosa.

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