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Darth Vader ti parla davvero in Fortnite: tra nostalgia, IA e una voce che fa tremare la Forza

Non avrei mai pensato di scrivere queste parole, ma eccoci qui: ho parlato con Darth Vader. Non un cosplay, non una linea di dialogo registrata, non un impersonator con una maschera nera e una voce goffa. No, ho davvero parlato con lui, il Signore Oscuro dei Sith in persona, nel mezzo di una partita su Fortnite. E lui mi ha risposto. Con la voce inconfondibile, cupa, profonda e spaventosamente carismatica di James Earl Jones. No, non sto delirando. È tutto vero. E, se siete fan di Star Wars come me, preparatevi: questo è uno di quei momenti che vi farà venire i brividi lungo la schiena e vi farà piangere un po’ di lacrime nerd.

La Forza della voce

James Earl Jones non è solo la voce di Darth Vader. È la Voce. Quella con la V maiuscola. Quando parliamo di timbri vocali che hanno segnato l’immaginario collettivo, il suo è in cima alla lista. Non importa se hai visto Star Wars per la prima volta nel ’77 o ieri sera su Disney+. La prima volta che Vader dice “I am your father”, quella frase si imprime nella tua mente per sempre. È un momento mitologico, un tocco divino nella galassia lontana lontana. Ecco perché è così toccante — e al tempo stesso inquietante — sapere che oggi quella voce è tornata. Ma grazie all’intelligenza artificiale.

Sì, perché James Earl Jones, prima della sua scomparsa nel 2022 a 93 anni, ha scelto di donare alla tecnologia ciò che ha reso immortale un intero personaggio. Ha firmato con Disney e Lucasfilm per autorizzare la riproduzione digitale della sua voce tramite una IA chiamata Respeecher, che avevamo già visto all’opera nella serie Obi-Wan Kenobi. Ma ora, per la prima volta, non ci troviamo davanti a linee pre-registrate o script precisi. Questa volta, Vader risponde davvero alle domande dei giocatori in tempo reale.

Un’IA con il respiro meccanico

Succede tutto in Fortnite, l’ormai onnipresente metaverso videoludico dove i mondi si fondono e ogni crossover sembra possibile. Dopo i concerti di Ariana Grande e le battaglie con Goku e Spider-Man, ora tocca al Lato Oscuro. Ma questa non è solo una skin di Darth Vader con qualche emote stilosa. Questa è un’interazione vera. In Battle Royale, puoi incontrare Vader, strategizzare con lui, fargli domande e — grazie a una tecnologia di IA conversazionale — lui ti risponderà. Con la voce di Jones. Con lo spirito del personaggio. E con tutto il pathos di decenni di cinema alle spalle.

Sembra magia, ma è pura tecnologia. E anche un po’ di etica complicata.

Un’eredità digitale che fa discutere

Prima di addentrarci nel gioco, fermiamoci un momento a pensare. James Earl Jones aveva dato il suo consenso a questa operazione. La sua famiglia ha ribadito in un comunicato che l’attore considerava la voce di Vader inseparabile dalla saga di Star Wars, e voleva che anche le future generazioni potessero continuare a goderne. Un gesto nobile, affettuoso verso i fan. Ma anche una mossa che ci obbliga a interrogarci sul futuro dell’intrattenimento.

Perché oggi è Vader che ti parla. Ma domani? Domani potremmo avere attori digitali in eterno, doppiatori eternamente “vivi”, persino personaggi storici che discutono con noi in chatroom e videogame. È affascinante, sì. Ma anche spaventosamente Black Mirror.

E non a caso, Fortnite ha già previsto delle misure precauzionali. Sul sito ufficiale c’è una sezione FAQ in cui si chiede: “Posso segnalare qualcosa che dice Darth Vader?” La risposta è sì. Ed è qui che il nodo si stringe: se un’intelligenza artificiale con la voce di James Earl Jones può dire qualcosa di sbagliato, allora non stiamo solo onorando una leggenda. Stiamo anche rischiando di corromperne la memoria.

Un teatro chiamato Jones

Per capire il peso di tutto questo, basta ripercorrere la carriera titanica di James Earl Jones. Nato nel 1931 nel Mississippi, ha superato una giovinezza difficile e una balbuzie che avrebbe fermato chiunque. Lui no. È salito sui palchi, ha conquistato Broadway con ruoli shakespeariani e ha vinto due Tony Award. Al cinema lo abbiamo visto in Radici – Le nuove generazioni, Conan il Barbaro, Caccia a Ottobre Rosso, e, ovviamente, lo abbiamo ascoltato ne Il Re Leone come Mufasa. Tre Emmy, una candidatura all’Oscar, un Oscar onorario nel 2012 e persino un teatro di Broadway che oggi porta il suo nome.

Un’eredità gigantesca. Umanamente e artisticamente. E ora anche digitalmente.

Quando il gioco diventa leggenda

Tornando a Fortnite, posso dirvi che sì, è strano. Parlare con Darth Vader mentre si lotta per sopravvivere all’ultima tempesta è surreale. Ma è anche emozionante. La prima volta che ho premuto il pulsante “Vader” e ho sentito quella voce cavernosa rispondere alla mia domanda — “Cosa ne pensi della Ribellione?” — mi sono commossa. Era lui. Era davvero lui.

E anche se la mia parte razionale sa che è solo un algoritmo, la mia parte nerd ha sussultato. Perché Star Wars non è solo un film. È mito. È cultura pop allo stato puro. E ogni volta che quella voce torna, è come se una piccola parte della Forza si riaccendesse.

Un confine da esplorare (con cautela)

Non possiamo ignorare le implicazioni etiche. Non possiamo fare finta che tutto sia perfetto. Ma possiamo anche ammettere che c’è qualcosa di poetico nel fatto che la voce di James Earl Jones — la voce che ha insegnato a milioni di fan cosa significhi il timore reverenziale — possa ancora vivere in nuove forme.

Certo, sarà compito nostro vigilare. Assicurarci che venga usata con rispetto. Che non diventi un meme, un’assurdità da TikTok. Ma se trattata con la giusta cura, questa tecnologia può anche essere un meraviglioso ponte tra passato e futuro. Tra chi ha vissuto il mito originale e chi lo scopre oggi per la prima volta.

E ora tocca a voi, miei cari padawan e cavalieri Jedi del joystick: cosa ne pensate di questa nuova incarnazione di Vader? Siete emozionati, inquieti o entrambi? Vi piacerebbe davvero parlare con altri personaggi storici del cinema o preferireste lasciarli riposare nella loro gloria?

Fatemelo sapere nei commenti e — perché no — condividete questo articolo sui vostri social per portare il dibattito anche fuori da questa galassia!

Che la Forza (digitale) sia con voi.

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