Tra le culture più evocative introdotte nello show di Tony Gilroy c’è quella del popolo di Ghorman, un pianeta con una storia profonda e una forte identità visiva

Ghorman: la cultura di una nazione può ispirare un nuovo universo fantascientifico
Uno degli aspetti più affascinanti di Andor, la serie prequel di Rogue One firmata Disney+, è la straordinaria cura nel worldbuilding. Tra le culture più evocative introdotte nello show c’è quella del popolo di Ghorman, un pianeta con una storia profonda e una forte identità visiva. Ciò che sorprende è quanto l’Italia, e in particolare le tradizioni del Nord del Paese, abbiano influenzato la creazione di questa cultura aliena.
Il verde di Ghorman, fiore all’occhiello della moda e dello stile italiano degli anni ’70
Il colore simbolo di Ghorman è un verde tenue, riconoscibile, quasi retrò. Non è una scelta casuale: il verde che caratterizza architetture e ambienti del pianeta si ispira ai bagni italiani degli anni ’70, in particolare alle tonalità “avocado green” molto in voga all’epoca. Un dettaglio apparentemente secondario che contribuisce a rendere Ghorman un luogo stranamente familiare agli occhi del pubblico.
La lingua di Ghorman
A rendere ancora più credibile la cultura di Ghorman è la lingua: il Ghor. Creata dalla dialect coach Marina Tyndall, questa lingua non segue le regole delle scritture aliene tradizionali di Star Wars, come l’Aurebesh. Il Ghor è un idioma vivo, che può essere compreso solo ascoltandolo: un esperimento linguistico che privilegia la fonetica e la trasmissione orale. Sono stati comunque sviluppati due sistemi di scrittura: Ghorelle (o Alto Ghor) e Dixian (o Basso Ghor), ispirati a diversi registri sociali e chiamati così in onore delle designer Elle McKee e Lauren Dix.
L’architettura di Ghorman ispirata a Torino (e non solo)
L’anima visiva di Ghorman è profondamente legata all’Italia. Gli scenografi si sono ispirati all’Italia del Nord e in particolar modo alla città di Torino (intervista al minuto 3:19 del video in alto), con i suoi portici austeri, le geometrie urbane e il mix tra eleganza storica e rigore industriale. Ma c’è anche un tocco spirituale: la cultura di Ghorman incorpora influenze da Mecca e Medina, creando un equilibrio tra città sacra e centro di resistenza civile.

pic: starwars.com
I costumi ispirati alla Resistenza Italiana e alla moda anni ’40
La cultura di Ghorman non si esprime solo nel linguaggio e nell’architettura, ma anche nell’abbigliamento. I costumi dei membri della Ghorman Front, i combattenti che si oppongono all’Impero, sono ispirati alla Resistenza italiana e francese durante la Seconda Guerra Mondiale. Il costume designer Michael Wilkinson ha attinto dalla moda del Nord Italia e della Francia degli anni ’30 e ’40: cappotti pesanti, tessuti grezzi, colori terrosi. Non abiti di scena, ma simboli di una lotta concreta, ispirata alla nostra storia.

Pic: starwars.com
L’anima “terrestre” di un popolo alieno
Ghorman è uno dei casi più interessanti di contaminazione culturale all’interno dell’universo Star Wars. La sua costruzione è il risultato di un dialogo costante tra fantascienza e storia reale, tra immaginazione galattica e memoria europea. L’influenza dell’Italia e della Francia, dalla lingua ai colori, dall’architettura alla moda, è una testimonianza di come le radici culturali del nostro Paese possano viaggiare nello spazio e nel tempo, fino a una galassia lontana, lontana.